L'Allevamento delle Isole Lontane

La storia dell'allevamento delle isole lontane, l'origine dei nostri cani e alcuni ringraziamenti.

Tutto cominciò da una fotografia sul retro di una copertina di Panorama. Era un muso di cane a me sconosciuto tutto coperto di pieghe, di rughe, di volute della pelle. Fotografato in quel modo sembrava arrivato direttamente dalla preistoria. Fino ad allora, era il 1967, i miei rapporti con i cani erano circoscritti ai primi dodici anni della mia vita, condivisi con un coker bianco e nero, pestifero, che non rispondeva al nome di Coki.

Cominciai a chiedere informazioni sul cane della foto ma solo un anno più tardi la mia ignoranza si incontrò con l'E.n.c.i.. Seppi finalmente che si trattava di un Bloodhound. Scrissi a molti allevatori in Inghilterra, vagliai le risposte e scelsi Mrs. Piper titolare dell'affisso Abingewood Kennel. Solo più tardi compresi che mi ero imbattuto in uno dei più prestigiosi allevamenti di laggiù.

Comprai il mio primo Bloodhound: Abingewood Yodel, nero focato. Dalla fine del 1969 a oggi ho sempre lavorato per mantenerne almeno uno, oltre me stesso.

E' di quegli anni la fondazione del Bloodhound Club d'Italia, voluta da Paride Bonavolta, oggi giudice, allora come me proprietario di un cane rosso assai bello: Rocco of Aethelcastle. Scoprimmo insieme che a Roma c'era un altro signore con la stessa passione per i Bloodhound: l'ing. Fioravanti Cinci e si raccontava, come in una leggenda orale, di pochi altri soggetti avvistati qua e là, sparsi per l'Italia.

Grazie al Club e soprattutto a Bonavolta la malattia si diffuse. Poco, senza mai diventare un'epidemia ma, nel giro di un anno o due, il Club arrivò a contare un centinaio di iscritti. Martelli di Livorno, Pierluigi Rolandi di San Miniato (ora titolare dell'affisso Vecchio Toscano e attuale presidente del club), Fioravanti, Bonavolta, io stesso, questi i nomi dei primi pionieri del Bloodhound in Italia.

Poi alcuni se ne andarono e altri arrivarono: Antonini da Civitavecchia ( affisso del Campo dell'Oro ), Mannucci di Castiglioncello, autore di un libro sulla razza e giudice, , Monica di Tizio, veterinaria piemontese, poi allevatrice di un affisso di cui non ricordo il nome, Giomi di Rosignano.......Ne ho saltati di nomi, di storie, di vite e me ne scuso.

Torniamo alle Isole Lontane. La data ufficiale di nascita dell'allevamento è della fine dell'89, numero E.n.c.i. 2875. La prima cucciolata con il cognome cioè con l'affisso delle Isole Lontane dopo il nome del cane, porta la data 30 ottobre 1989.

Nasce da Vecchio Toscano Cesare Augusto e da Nineveh's Merry Go Round, allevata in Svizzera dalla signora Brigitte Capello. I nomi: Utopia, Ursula, Ulrike, Ugo, Ulisse e Uberto, tutti delle Isole Lontane.

Fino a allora proprietario di Bloodhound con due cucciolate sulle spalle allevate in via delle Isole, a Roma; da quel momento in poi allevatore a tutti gli effetti in via San Sebastiano, al numero 7 sempre a Roma ma con un ettaro a disposizione.

L'ultimo arrivo il 24 giugno 2003 da Brad e Tacones Lejanos del Campo dell'Oro : Nina delle Isole Lontane, Noemi delle Isole Lontane, Nora delle Isole Lontane, Nando delle Isole Lontane, Nunzio delle Isole Lontane. Tutti rossi tranne Nina che è nero focata.

Tra l'una e l'altra cucciolata, quella dell'89 e quelle del 2003, due impegni: limitare l'incidenza della torsione dello stomaco e salvaguardare il colore rosso nel manto dei Bloodhound, colore che ha rischiato di sparire dal panorama della razza. Due impegni che ho perseguito con una (credo) adeguata alimentazione dei miei cani, con un esercizio fisico continuo (loro, non mio) e con incroci appropriati tra i pochi cani rossi rimasti.

Grazie a mia moglie Gioia che mi asseconda in questa attività dispendiosa in ogni senso, come meglio non si potrebbe.

Grazie a mio figlio Giordano che con distratta sollecitudine li nutre dal lunedi' al venerdi'.

Grazie a chi come Pierluigi Rolandi e Rodolfo Antonini mi ha sostenuto con cani e consigli.

Grazie a Laura Benedetti e a suo marito Umberto Isacco che mi hanno fatto tornare l'entusiasmo per l'allevamento.

Grazie a Luca Pasqualetti mio amico e veterinario principe, in San Miniato.

Grazie ai miei veterinari romani Gianni Rossetti e Giorgio Porcino.

Grazie a Bri Cappello e a Elen Richards.

Grazie al signor Serracane che è stato paziente segretario del club negli ultimi anni.

Grazie ai giudici delle mostre che hanno sopportato un pessimo conduttore quale sono.

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